Il barbiere di Siviglia, melodramma buffo in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dall'omonima commedia di Beaumarchais, costituisce uno degli appuntamenti principali proposti dalla Fondazione teatro La Fenice per il Carnevale di Venezia 2010: tre rappresentazioni fuori abbonamento per consentire la massima partecipazione del pubblico che si trova nella laguna in questi giorni.
Le recite previste, dopo la prima di giovedì grasso, sono domenica 14 febbraio alle 15,30 e martedì grasso, 16 febbraio, alle ore 19. L'orchestra ed il coro del teatro sono diretti da Daniele Rustioni (maestro del coro Claudio Marino Moretti, maestro al fortepiano Stefano Gibellato). Nel cast Enrico Iviglia (Almaviva), Elia Fabbian (Bartolo), Manuela Custer (Rosina), Christian Senn (Figaro), Lorenzo Regazzo (Basilio), Giovanna Donadini (Berta), Luca Dall'Amico (Fiorello), Julio Cesar Bertollo (un ufficiale). L'allestimento, di proprietà della Fondazione La Fenice, riprende quello presentato al teatro Malibran nel dicembre 2003 e già ripreso alla Fenice nell'aprile 2008: Bepi Morassi firma la regia (regista collaboratore Luca Ferraris), Lauro Crisma scene e costumi e Vilmo Furian le luci. Il costume di Rosina è stato realizzato dalle detenute del carcere femminile della Giudecca nell'ambito di un progetto europeo.
Nel dicembre 1815 Rossini, ormai compositore affermato, firmò una scrittura col teatro Argentina di Roma con cui si impegnava a comporre un'opera comica per il carnevale successivo; la scarsità del tempo a disposizione portò il compositore marchigiano a proporre un librettista di sua fiducia e un soggetto ben collaudato e più volte messo in musica. L'opera, composta in poche settimane, andò in scena il 20 febbraio 1816 col titolo “Almaviva ovvero l'inutil precauzione”, sia per riverenza verso il compositore Paisiello (che si era già cimentato col Barbiere a San Pietroburgo nel 1782) sia forse per valorizzare la parte del celebre tenore Manuel Garcìa, elevato così al rango di protagonista. Dopo il fiasco della prima, l'opera trionfò nelle ultime sere del carnevale romano e in seguito rimase una delle opere più rappresentate al mondo, sopravvivendo (unica eccezione) all'eclissi che colpì progressivamente il resto della produzione del compositore fino alla “reinassance” nel Novecento.
Il libretto conserva intatta la commedia di Beaumarchais, anzi ne sottolinea i lati più specifici e li sviluppa in situazioni nuove.
Il barbiere di Siviglia rientra nel progetto “La Fenice per il carnevale” insieme alla Cavalchina, gran ballo in maschera con spettacoli à l'ancienne (curato da Matteo Corvino e con le animazioni della Compagnia de Calza “I Antichi”) e musica dal vivo in programma sabato 13 febbraio alle ore 20,30 all'interno del teatro La Fenice, come nel Settecento.
Francesco Rapaccioni
Teatro